martedì 2 novembre 2010

Pier Paolo

Non li toccate
quei diciotto sassi
che fanno aiuola
con a capo issata
la «spalliera» di Cristo.
I fiori,
sì,
quando saranno secchi,
quelli toglieteli,
ma la  «spalliera»,
povera e sovrana,
e quei diciotto irregolari sassi,
messi a difesa
di una voce altissima,
non li togliete più.
Penserà il vento
a levigarli,
per addolcirne
gli angoli pungenti;
penserà il sole
a renderli cocenti,
arroventati
come il suo pensiero;
cadrà la pioggia
e li farà lucenti,
come la luce
delle sue parole;
penserà la «spalliera»
a darci ancora
la fede e la speranza
in Cristo povero.
[1975]
 Da 'O penziero e altre poesie (pag.38), Einaudi

Questa poesia, pubblicata sul quotidiano Paese Sera, fu scritta da Eduardo in occasione della morte di Pier Paolo Pasolini, ucciso all'idroscalo di Ostia la notte tra l'1 e il 2 novembre 1975. Eduardo ammirava Pasolini, con il quale aveva anche in cantiere la realizzazione di un film. Il progetto non fu mai realizzato per la morte prematura di Pasolini.


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