martedì 1 giugno 2010

Con Eduardo

Giuliana Gargiulo, nata a Sorrento, è una giornalista e scrittrice. Alla fine degli anni '50 lavorò per circa tre anni nella compagnia Scarpettiana, che Eduardo aveva formato quando ricostruì, dal cumulo di macerie in cui lo aveva ridotto la guerra, il Teatro San Ferdinando a Napoli. Della compagnia facevano parte attori come Pupella Maggio, Ugo D'Alessio, Pietro De Vico, Franco Sportelli, Pietro Carloni e molti altri.
Dalle pagine del quotidiano di Napoli Il Giornale Eduardo aveva lanciato un concorso per scritturare attrici per la compagnia e la giovanissima Giuliana Gargiulo, insieme a Maria Carolina Alba, Elena Tilena e Graziella Marina, riuscì a superare le selezioni e ad entrare nella Scarpettiana.

Questo libro è il diario che la Gargiulo tenne in quegli anni ed in cui racconta, in pagine piene di entusiasmo e spontaneità, l'esperienza di recitare accanto ad un personaggio che aveva già raggiunto la fama di "mostro sacro" del teatro. Dall'euforia per il successo ottenuto nelle selezioni, alle prove, alle prime rappresentazioni, le prime recensioni. E poi naturalmente gli insegnamenti, qualche delusione, i momenti di stanchezza.
Fa quasi tenerezza la pagina che descrive il giorno in cui decise di andare a "parlare con Eduardo", nonostante i suoi colleghi di compagnia avessero cercato di dissuaderla «dicendo che cadrò in disgrazia, che mi dimostrerò invadente, che Eduardo si seccherà». Armata di coraggio e faccia tosta e accompagnata da Elena Tilena, bussa al camerino e, dopo i primi momenti di imbarazzo si svolge una breve conversazione. Lo descrive come un uomo «timido, pieno di complessi, però le sue parole sul teatro sono d'oro».

Idealmente questo libro può collegarsi al diario che, nell'estate del 1959 scrisse Isabella Quarantotti durante i mesi passati sull'isola di Isca. In una pagina della Gargiulo datata settembre 1958,  mentre la compagnia si trovava al Piccolo Teatro di Milano per aprire la stagione, compare anche lei e viene descritta come una ragazza carina e stravagante che, nonostante il freddo di Milano, "pare" non avesse ancora messo le calze.
Quando poi Giuliana Gargiulo, nell'estate del 1959, comunicherà al "Direttore" di non poter riconfermare la sua presenza nella compagnia perché prossima alle nozze, Eduardo, che in quei giorni si trovava proprio sulla sua isola, la raggiungerà a Sorrento per farla desistere dall'abbandonare il palcoscenico, senza peraltro convincerla.


Il diario si conclude con alcune pagine scritte tra la fine degli anni '70 e la fine degli anni '80 che documentano una continuità di frequentazione, nonostante l'abbandono delle scene.

«Torno all'isola di Eduardo [agosto 1989]. Ci sono Luca con Paola, Matteo, Tommaso e la piccola meravigliosa Luisella. […] Parliamo di Eduardo. Tanti atteggiamenti di Luca e dei suoi figli, tanti posti dell'isola, tante caratteristiche della casa ricordano Eduardo.
Dormo nella "stanza di pietra", la stanza che Eduardo fece costruire e nella quale dormì a lungo perché "è la più fresca di tutte".
C'è una quiete ed una pace enorme. Dalla "stanza di pietra" si vedono soltanto mare e rocce.
Sono immersa nel silenzio del mare. Ripenso ad Eduardo. Diventa inevitabile il ricordo ed il grande significato del suo silenzio».

Giuliana Gargiulo, Con Eduardo. DiarioColonnese Editore


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