mercoledì 2 dicembre 2009

Ancora a proposito di Sik-Sik

Sto leggendo un libro molto interessante, dal titolo "Eduardo, Fo e l'attore-autore del Novecento". L'autrice è Anna Barsotti, docente di Discipline dello Spettacolo all'Università di Pisa. 

C'è un interessantissimo capitolo dedicato proprio alla figura di Sik-Sik che l'autrice definisce "illusionista-illuso". Voglio annotare questi passaggi:

«A partire dalla raffigurazione di questo 'illusionista-illuso', che si ostina eroi-comicamente a salvare il proprio sogno di grandezza, anche attraverso la manomissione verbale dei fatti, la 'drammaturgia della prova' eduardiana apre un passaggio reciproco tra chi fa il teatro e chi lo guarda» (pag. 253).

E ancora:

«[...] l'artefice magico continuerà a rapresentare, per Eduardo, una specie di Sosia geniale e pezzente, mito e memento insieme. [...] E con la riproposta di questo personaggio l'autore concluderà la sua carriera di attore, perché l'illusionista-illuso non è soltanto il prototipo eduardiano del 'costruttore di sogni', ma è il prototipo dell'attore, quale illusionista universale che i sogni vuole costruirli anche per gli altri, per il "pubblico rispettabile". I sogni, e forse - se possibile - anche qualcosa di più» (pag. 257). 



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